
Nella bellissima Italia centrale, troviamo l’incantevole borgo trecentesco umbro, nonchè capoluogo di regione, Perugia, ricca città d’arte, di storia italiana e tanto altro. La sua fondazione risale al periodo etrusco circa nel XI-X secolo a.C., e con il IV secolo diventa una delle maggiori città dell’Etruria, circondata da mura presenti ancora oggi.
COSA VISITARE?
La Galleria Nazionale dell’Umbria è il museo principale composto da 40 sale all’interno del Palazzo Priori. Si tratta di una collezione di oltre 3000 opere di artisti italiani del 1200 fino al 1800: Duccio di Boninsegna, Benedetto Bonfigli, Bartolomeo Caporali, Gentile da Fabriano, Beato Angelico, Benozzo Gozzoli, Piero della Francesca, Pinturicchio, Perugino, Orazio Gentileschi, Pietro da Cortona, Gian Lorenzo Bernini e altri.
La Fontana Maggiore di Perugia. Si tratta di una delle più celebri fontane d’Italia, simbolo della Perugia medievale, costruita nel 1280 da Giovanni e Nicola Pisano per ricevere le acque provenienti dall’Acquedotto del Monte Pacciano. Essa sorge su una gradinata circolare, costituita da due vasche di pietra rosa e bianca. Ci sono tre ninfee su cui poggia un’anfora dalla quale sgorga l’acqua. Sono raffigurati diversi immagini della tradizione umbra: i fondatori mitologici della città, cinquanta formelle che indicano il calendario dei lavori agricoli, episodi biblici, storici..

La Cattedrale di San Lorenzo è il principale edificio religioso dedicato al santo patrono della città e diacono al servizio di Papa Sisto II, martirizzato a Roma nel 258, la cui costruzione si concluse nel 1490 dopo oltre un secolo di lavori. Sulla facciata troviamo il portale barocco di Pietro Carattoli, mentre il portale laterale cinquecentesco è attribuito a Gaelazzo Alessi. L’interno è caratterizzato da una struttura a navate della stessa altezza (Hallekirche), tipica delle cattedrali gotiche. Le volte sono decorate da affreschi del XVIII secolo mentre sono presenti opere di rilievo, tra le quali la Deposizione di Federico Barocci (1569) e la Madonna delle Grazie di G. Di Paolo.Il reliquiario del Santo Anello, tra i capolavori dell’arte orafa del Rinascimento, è conservato nella omonima cappella, chiamata anche di San Giuseppe, per la quale il Perugino (Pietro Vannucci) dipinse il famoso Sposalizio della Vergine, oggi al Musée des Beaux-Arts di Caen. In sua sostituzione oggi è un’opera di Gian Battista Wicar.In sacrestia è visibile il ciclo pittorico del Pandolfi, un esempio di pittura illusionista barocca.

La Rocca Paolina, celebrata da Giosuè Carducci, è una fortezza costruita da Antonio da Sangallo il Giovane su commissione di Papa Paolo III, simbolo perciò dell’autorità papale. La parte più suggestiva e interessante da visitare risulta essere i sotterranei, soprattutto le scale mobili che dal parcheggio di Piazza Partigiani attraversano la Rocca sotto il porticato laterale del Palazzo del Governo e arrivano in Piazza Italia. Si tratta di una era e propria città nella città.
L’Oratorio di San Bernardino risale al 1452 e rappresenta il massimo esempio di arte rinascimentale. La facciata, scolpita da Agostino di Duccio, spicca per la squisitezza delle decorazioni e per la delicata policromia: l’azzurrite e la malachite, assieme al rosa della pietra, creano particolari effetti di luce.
Il Pozzo Etrusco è un capolavoro di ingegneria etrusca costruito in travertino del III-II secolo, di 37 metri di profondità e 6 metri di raggio. Era il principale serbatoio di acqua pubblica della città in età etrusca e romana.
La Casa di Cioccolato della Perugina, l’azienda produttrice dei famosissimi baci perugina. Durante la visita è possibile scoprire la storia dell’azienda e osservare la produzione dei baci e di altri prodotti, come le caramelle Rossana.

Ipogeo dei Volumni si trova appena fuori il centro storico di Perugia, in zona Ponte San Giovanni. Si tratta del monumento funerario miglior conservato di epoca etrusca. La tomba del III sec. a.C., scoperta nel 1840, fa parte della vasta necropoli, detta del “Palazzone” una necropoli con più di 200 tombe di cui solo una parte visitabili. L’ipogeo prende il nome nome dai Volumni, ricca e nobile famiglia etrusca, di cui accoglie i resti.